Da Labodif

Il 23 dicembre 1978, 47 anni fa, con la Legge 833, nasceva il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Con il SSN la salute diventava un diritto, non un privilegio. Prima di allora, (e ancora oggi in molti paesi del mondo) curarsi dipendeva dal lavoro, dal reddito, dalla fortuna.
Con il SSN lo Stato dice una cosa chiara: ogni persona conta, ogni vita ha valore.
Questa svolta porta il suo nome: Tina Anselmi.
È ministra della Sanità e prima donna a ricoprire questo incarico. Non è sola, ma il suo ruolo è decisivo. Anselmi crede nella sanità pubblica e la difende con fermezza, anche contro le opposizioni politiche ed economiche.
Grazie al SSN milioni di persone possono curarsi senza paura di non farcela.
Tina Anselmi, partigiana durante la Resistenza.
Tina Anselmi, prima donna ministro della Repubblica.
Tina Anselmi, Presidente della Commissione parlamentare sulla P2. Una donna integra, coraggiosa. Ebbe un ruolo importante anche nel percorso che portò alla legge 194, che regola l’interruzione volontaria di gravidanza.
Pur avendo convinzioni personali cattoliche, Anselmi difese la legge come atto di responsabilità dello Stato. Non la trattò come una battaglia ideologica, ma come una questione di dignità e prevenzione.
Ah che postura.

#labodifsegnala #anniversari #ssn #tinaanselmi

@attualita

  • Elena Brescacin@poliversity.it
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    ·
    22 hours ago

    @emama @attualita Ce ne fossero ancora oggi, di figure come Anselmi! Quello che non capisco è come mai diverse donne (che all’epoca erano ragazzine) ora sono diventate le più agguerrite ultraconservatrici che, fra l’altro, non sarebbero dove sono, se avesse continuato a comandare il potere ultraconservatore. E sì, parlo di Roccella.