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  • @Cincia @mau @aitech @game Il problema è che spesso aggiungono, questi motori, congiunzioni e parole che hanno senso ma non sono presenti nella frase in questione. L’anagrammista di solito ha come eccezione alle regole, gli apostrofi e gli accenti. Ma non i cambi di lettere.
    “vi metto l’ansia” -> “matteo salvini” va bene. Ma sarebbe fuori regola “ecco qua Salvini!” -> “vi inqula a secco”. Perché quella parola non si scrive con la q, e perché se sostituisci la q con c, l’anagramma non gira. Ma per esempio, le h non ce le puoi aggiungere.
    Irama a Sanremo qualche anno fa ha portato “ovunque sarai”.
    Maria, nel backstage del festival, invece ha cantato “qua ano e virus”. Ma non avrebbe potuto cantare “virus qua, ah no”.

    Che peccato, io credevo che gli llm fossero capaci di creare gli anagrammi, dopotutto sono calcoli e istruzioni. Ma alla fine è meglio così, noi appassionati anagrammisti possiamo divertirci ancora.


  • @mau @game @aitech Con “bibliotecario” non mi trova “beato coi libri”
    Ma abbiamo anche “piero angela -> genial opera”, “carlo calenda -> cacarellando”, “carlo giovanardi -> la droga ci rovina, la rogna ci divora, ricordo la vagina”.
    Poi l’ultimo in ordine… “AI slop in parole. Poi?” —> “Pierpaolo Pasolini”.
    Generatori di anagrammi esistono dalla notte dei tempi sui computer, però mai e poi mai potranno sostituire un appassionato.

    Errata PORRIDGE, era il contrario:
    “Pierpaolo Pasolini —> poi? Parole in AI slop”












  • @informapirata @fediverso Sulla faccenda hashtag del fediverso vs. tag di WordPress, devo aggiungere una dritta che ho scordato.

    Il post di ActivityPub funziona così: se dalle impostazioni si setta “automatico”, lui di default prende [title] [excerpt] [permalink] [tags]

    non credo ci sia bisogno di spiegare in modo non-tecnico cosa siano queste variabili.

    Se, come scritto nel post precedente, io rimuovo il tag dal post (e dall’elenco tags) perché inutile per il resto del sito, questo non mi entra nel post che poi passa nel fediverso una volta pubblicato.

    Quindi, nel migliore dei casi, si lascia l’excerpt vuoto sostituendolo con uno-due paragrafi seguito da un blocco “altro”, o qualunque sistema si voglia usare per il “leggi di più”… Se non trova il riassunto (excerpt) lui prende la prima parte. Che è meglio strutturare con una intro sintetica e gli hashtag, poi c’è anche un flag nelle impostazioni blocco, che te lo fa vedere o meno questo excerpt quando apri il sito.

    Dopodiché da WordPress -> tags (a seconda del plugin SEO) gli si toglie l’indicizzazione a quel povero tag solitario, e sul sito eventualmente si linka la risorsa esterna più accreditata a quell’evento specifico.

    Ma io rimango sempre dell’idea comunque di non usare troppi tag, di non perdere nella qualità e organizzazione dei contenuti, per star dietro ai trend che ancora poco e ti mordono le dita dei piedi.


  • @informapirata @fediverso Grazie del boost, e, spero di essere stata abbastanza chiara.
    Ero al WordCamp con la mia postazione da nomade digitale.
    Il merito però è tutto di Matthias Pfefferle che ha sviluppato il meccanismo. E spero di poterne parlare in altre occasioni perché ce ne sono decisamente pochi, podcast/canali che parlano in italiano del fediverso.

    Occhio però ai trappoloni:
    ⁃ cosa si federa. Non è che convenga federare ogni singolo dannato post, dipende da cosa il creator vuole metterci
    ⁃ occhio ai tag. Siccome diventano hashtag, ci sono delle situazioni in cui vanno in conflitto gli usi dell’uno e dell’altro.
    ⁃ Se per esempio ho un tag specifico per una giornata, tipo “WAD25” per dire “World AIDS Day 2025”, potrebbe funzionare come hashtag per il post che dovrebbe andare in tendenza quel giorno. Però su WordPress, resterebbe un povero tag orfano che resta lì solo solo, perché lo uso quell’anno e non lo userò più. Mentre magari “WAD” (WorldAidsDay) lo userei tutti gli anni.
    Anche se sinceramente per questa cosa qua mi comporto in modo diverso. Agisco a manina.
    Questo non l’ho detto nel WordCamp perché se no mi si dilungava, ma per evitare post che abbiano un tag solo, io prendo, metto l’hashtag, lo lascio pure diventare tag se vuole. Dopodiché, una volta pubblico nel fedi, vado nel post, lo modifico, individuo l’hashtag nel testo, ci metto un link esterno all’evento in questione (o interno nell’ipotesi di una pagina dedicata) e poi da amministrazione -> tag, tiro via il tag che contiene il post singolo.
    Sono qua per domande se serve. O consigli da chi ha più esperienza di me.






  • @snow @fediverso @addio-big-tech Il mio problema più grosso sai qual è? Leggere tutta l’enorme quantità di log. La maggioranza di questi sistemi (selfhost ecc) basati su linux, sono in command line e io sono cresciuta con la command line. Tutto testuale, per me che non ho la vista sarebbe un paradiso. Ma…
    Intanto, un sacco di documentazione piena di evidenziati, sottolineati, che io non vedo. Per cui, se c’è una riga di comando con un parametro al posto di un altro, mi può sfuggire.
    Poi sui file di log, che li devo leggere praticamente un carattere alla volta o quasi, e spesso non conosco il significato di certi messaggi di errore perché non ho competenze avanzate di sysadmin, io divento matta. Configurare un antispam, un firewall, un mailserver ecc… Non ce la farei. Già è tanto se ho configurato un php.ini, un wp-config, un .htaccess ma neanche tutto.