

@emama @attualita@diggita.com @attualita
È una scelta coraggiosa, ma che non piace a tutti, p.e. a me.
Personalmente, se fossi tra quelli che sarebbero andati, questa scelta - più che legittima - me l’avrebbe impedito.
Alla prima ora di lezione di Tecnica pubblicitaria il prof ci raccontò questa storiella: Usa e Urss organizzano una corsa tra Kennedy e Kruscev. Il giorno dopo sui giornali Usa “Kennedy primo, Kruscev ultimo”. Sui giornali Urss: “Kruscev secondo, Kennedy penultimo”.
E questo è tutto quel che ho da dire sulla differenza tra fatti e racconto degli stessi.


@emama @attualita@diggita.com @attualita
È una scelta coraggiosa, ma che non piace a tutti, p.e. a me.
Personalmente, se fossi tra quelli che sarebbero andati, questa scelta - più che legittima - me l’avrebbe impedito.


Ma il brutto degli scontri è proprio quello:
è un’azione parassitaria che danneggia quella principale.
Un piccolo gruppo fa più rumore (in tutti i sensi) rispetto a una maggioranza pacifica.
Come le notizie dopo un weekend:
pochi secondi per dire raccontare quello che è filato liscio (milioni di macchine e automobilisti tornati incolumi a casa) e vari minuti a descrivere nei dettagli i vari incidenti mortali.


Si, però non è stato ucciso da coloni sionisti, ma in scontri tra fazioni rivali.
Eh sì, forse la fazione che l’ha ucciso era “filoisraeliana” (qualunque cosa voglia dire), e sì la colpa è di Israele.
Ma non erano coloni sionisti.


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@talksina @attualita
In italiano esistono un sacco di parole offensive, non c’è bisogno di ricorrere a offese sessiste.
Come diceva un’amica:
chi parla male pensa male.
Per dire certe cose bisogna averle pensate.
L’uso di certi termini dice molto su chi li usa, più che sul destinatario.