• .mau.@poliversity.itOP
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    1 day ago

    @game @aitech io ne sapevo una con l’uovo. Però in quei casi mi pare più che altro che ci sia un allineamento, o se preferisci un rilassamento che ti fa continuare in rima (albume) o allitterazione (forchetta)

    • Elena Brescacin@poliversity.it
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      1 day ago

      @mau @game @aitech dovrei provare a fargli le domande con gli alberi e vedere se capisce il pattern.
      Da [albero] nasce [frutto]
      albicocco -> albicocca
      prugno -> prugna
      melo -> mela
      pesco -> pesca
      …e avanti…
      Fico…
      Mango…
      Giuro che se risponde fica e manga offro il caffè a mezzo fediverso

        • Elena Brescacin@poliversity.it
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          1 day ago

          @mau @game @aitech Il trucchetto di ripetere una parola sbagliata (o diversa) dalla risposta giusta per confonderti la testa, era il trucco che aveva usato la lega nord di Umberto Bossi quando diceva “padania”. Quanto andava avanti? Alla fine in tanti, previsioni meteo comprese, ripetevano padania al posto di pianura padana.

            • Elena Brescacin@poliversity.it
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              1 day ago

              @mau @game @aitech Già, è così…
              Sul gioco degli alberi, pianta-frutto, ha risposto “il fico”. Su quella dell’uovo, ha risposto albume. Dicendo pure “non casco nel tranello del tuorlo!”
              Qualche ignorantone potrebbe dire “la macchina è più intelligente di me”; in realtà è semplicemente uno stra-dannato modello che becca i pattern dall’Internet.

              • .mau.@poliversity.itOP
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                22 hours ago

                @elettrona @game @aitech infatti non si può sperare che un LLM non sappia risolvere questo indovinello. FORSE se si fa la domanda “come si chiama il giallo dell’uovo?” la risposta potrebbe essere *albume"…

                • Elena Brescacin@poliversity.it
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                  22 hours ago

                  @mau @game @aitech Però gli anagrammi fatti bene, non li fa. Per esempio “matteo salvini” —> “vi metto l’ansia” o “dargen d’amico” —> “mendica droga” quelli non li fa. Neanche se li istruisci dandogli i trucchi usati dall’anagrammista umano. Scegli una parola chiave contenuta nella frase originale, poi cerca di costruire una frase di senso compiuto collegata alla prima.
                  Neanche una roba banale tipo “chi vuole —> culo e HIV?” riesce a fare!

                  • .mau.@poliversity.itOP
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                    21 hours ago

                    @elettrona @game @aitech guardalo da un punto di vista statistico: non trovi occorrenze delle frasi in rete, testi come “vi metto l’ansia”, anche se per noi comprensibili, non sono così comuni e in più c’è l’apostrofo che rompe le palle. È come giudicare un pesce da come sa arrampicarsi (esempio di Alberto Romero, ne parlerò lunedì prossimo).
                    Controprova: prova a chiedere un anagramma di “bibliotecario”.