• Elena Brescacin@poliversity.it
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    23 hours ago

    @mau @game @aitech Però gli anagrammi fatti bene, non li fa. Per esempio “matteo salvini” —> “vi metto l’ansia” o “dargen d’amico” —> “mendica droga” quelli non li fa. Neanche se li istruisci dandogli i trucchi usati dall’anagrammista umano. Scegli una parola chiave contenuta nella frase originale, poi cerca di costruire una frase di senso compiuto collegata alla prima.
    Neanche una roba banale tipo “chi vuole —> culo e HIV?” riesce a fare!

    • .mau.@poliversity.itOP
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      23 hours ago

      @elettrona @game @aitech guardalo da un punto di vista statistico: non trovi occorrenze delle frasi in rete, testi come “vi metto l’ansia”, anche se per noi comprensibili, non sono così comuni e in più c’è l’apostrofo che rompe le palle. È come giudicare un pesce da come sa arrampicarsi (esempio di Alberto Romero, ne parlerò lunedì prossimo).
      Controprova: prova a chiedere un anagramma di “bibliotecario”.

      • Elena Brescacin@poliversity.it
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        22 hours ago

        @mau @game @aitech Con “bibliotecario” non mi trova “beato coi libri”
        Ma abbiamo anche “piero angela -> genial opera”, “carlo calenda -> cacarellando”, “carlo giovanardi -> la droga ci rovina, la rogna ci divora, ricordo la vagina”.
        Poi l’ultimo in ordine… “AI slop in parole. Poi?” —> “Pierpaolo Pasolini”.
        Generatori di anagrammi esistono dalla notte dei tempi sui computer, però mai e poi mai potranno sostituire un appassionato.

        Errata PORRIDGE, era il contrario:
        “Pierpaolo Pasolini —> poi? Parole in AI slop”

          • Cinciallegra@www.foxyhole.io
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            13 hours ago

            @mau@poliversity.it
            Ho provato con perplexity.

            Dopo avermi risposto che non ci sono anagrammi, ma ce n’è uno parziale togliendo una “o”: bibliotecari…

            …come “anagramma frasale” ha proposto “ciò che libro ai”, spiegandomi poi che «Questa frase riordina esattamente tutte le 13 lettere della parola originale (b-i-b-l-i-o-t-e-c-a-r-i-o), formando un’espressione sensata in italiano che significa “ciò che libro ai”».

            Non ho potuto fare a meno di fare i complimenti per questa bella trovata e chiedendo un anagramma del mio nome abbiamo finito per gioire assieme della «coincidenza affascinante che sia “cinciallegra” che “ai lati d’Italia” contengano esattamente 11 lettere».

            https://www.perplexity.ai/search/un-anagramma-della-parola-bibl-KiThdrbmRfyvXH8S7wLiEg#5

            Non ho voluto deludere tanto entusiasmo facendo notare che il numero di lettere delle due frasette citate non è proprio un primo palindromo. Anche perché… addestrerò il loro modello quando mi pagheranno per farlo. 😆
            @aitech@feddit.it @game@bologna.one @elettrona@poliversity.it

            • Elena Brescacin@poliversity.it
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              12 hours ago

              @Cincia @mau @aitech @game Il problema è che spesso aggiungono, questi motori, congiunzioni e parole che hanno senso ma non sono presenti nella frase in questione. L’anagrammista di solito ha come eccezione alle regole, gli apostrofi e gli accenti. Ma non i cambi di lettere.
              “vi metto l’ansia” -> “matteo salvini” va bene. Ma sarebbe fuori regola “ecco qua Salvini!” -> “vi inqula a secco”. Perché quella parola non si scrive con la q, e perché se sostituisci la q con c, l’anagramma non gira. Ma per esempio, le h non ce le puoi aggiungere.
              Irama a Sanremo qualche anno fa ha portato “ovunque sarai”.
              Maria, nel backstage del festival, invece ha cantato “qua ano e virus”. Ma non avrebbe potuto cantare “virus qua, ah no”.

              Che peccato, io credevo che gli llm fossero capaci di creare gli anagrammi, dopotutto sono calcoli e istruzioni. Ma alla fine è meglio così, noi appassionati anagrammisti possiamo divertirci ancora.